giovedì 24 aprile 2014

Challenge Craft and Smash

con questa paginetta del mio smash book dedicata alla nascita della mia sorellina partecipo al challenge di Craft and Smash di Aprile



martedì 22 aprile 2014

e non è finita...

eh no, mica mi poteva bastare... ed ho scoperto lo SMASH BOOK

“Smash book”, il diario personale di ultima generazione
Scritto da Daniela Vena   


Negli Stati Uniti, da alcuni anni, si è diffuso il diario personale di ultima generazione: losmash book. Questa nuova mania ha conquistato migliaia di persone in tutto il globo: si tratta di un quaderno dalle pagine decorate, da riempire e ornare seguendo il gusto personale; ne esistono di diversi colori a seconda del tema. Per citarne soltanto alcuni, vi è lo smash book cook per catalogare le ricette, il travel su cui rivivere i propri viaggi e quelli dedicati ai diversi hobby. Ogni quaderno è corredato da una penna, che da un lato ha una punta sottile, mentre dall’altro ha la colla stick. I diversi fogli possono essere abbelliti con gli smash pad, il data stamp, le taschine per custodire le cose più preziose, le targhette adesive, le sticky-notes e le clips.
Lo smash book strizza l’occhio allo scrapbooking.......

VenaSmashBook02



Con lo smash book si cerca di cristallizzare il tempo dentro una foto e con qualche parola, .....Così i ritmi lenti del diario, su cui la singola parola era fortemente sentita, cedono il passo all’immagine .....
Daniela Vena
(www.excursus.org, anno V, n. 47, giugno 2013)

siccome quest'anno sono assolutamente decisa a riciclare non ho comprato lo smash book, ma ho iniziato riciclando una vecchia agenda, adesso mi rendo conto che è troppo piccola come formato e probabilmente ne farò uno più grande ma sempre riciclando. Bando alle ciance ho scoperto lo smash book grazie a questo Fantastico gruppo 
che grazie a Silvia, Vera ed Heba è sempre ricco di spunti e idee meravigliose

ho iniziato con la sfida: its me


altre paginette













ed ecco qua una pare di quello che ho pasticciato in questi mesi, Buona giornata a tutti!!!










ma non è tutto qui...

no non è tutto qui, perchè poi ho scoperto il gruppo ART JOURNALNG ITALIA e come potevo non partecipare??? tra l'altro si tratta di fare una pagina ogni mese più una sfida mensile quindi mi sono buttata
anche qui recupero e riciclo, sono pagine singole che conservo in una cartellina fatta da me ma che non ho ancora decorato quindi la posterò in seguito.
Gennaio, la speranza che le radici messe finora facciano crescere un nuovo anno forte e rigoglioso...


Febbraio

è uscito fuori un vero pastrocchio, l'intenzione era di ricordare le date importanti di questo mese, il compleanno di mio nipote e quello della mamma che ha compiuto 80 anni, ma il risultato è stato penoso, vabbè la prossima volta saprò che devo usare un'altra tecnica no?

Marzo


Sfida il Libro preferito


e questa pagina hanno avuto la bontà di dichiararla vincitrice, non potete capire l'emozione...
ho dovuto lanciare la nuova sfida e con l'aiuto di Melania Scalfaro, ho scelto il tema: Telefilm o cartoni preferiti nell'infanzia e questa è la pagina


Grazie a chi ha avuto la pazienza di guardare e leggere e grazie dei vostri pareri, sono desiderati e ben accette anche critiche.


ricomincio? di nuovo?

in questi ultimi anni ho cominciato e ricominciato tante volte, troppe, questa è l'ultima volta, o forse no... 
alcuni giorni fà in ospedale ho visto un manifesto che diceva: 
IL CANCRO TI BUTTA ALL'ARIA LA VITA. 
Nulla di più vero.... mi sono ritrovata come una casa crollata, ho provato in questi 4 anni a ricostruirla ma ogni volta crollava di nuovo e ogni volta ho abbandonato il blog. 
Oggi mi sono decisa  RIPROVARE, non sò cosa scriverò, probabilmente solo cavolate... ma voglio riprovarci Grazie soprattutto all'incoraggiamento di alcune amiche!
Intanto ho cambiato il colore di sfondo, un bell'arancio vivo e questo mi sembra un bel progresso...
poi vi farò vedere quello che ho combinato in questi primi mesi dell'anno.
Intanto dopo più di un anno ho ripreso a "pastrocchiare" con l'art journal. 
Ho iniziato seguendo Chelle Stein


dal suo blog e dal suo gruppo Fb che è stupendo 
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201802296917523&set=gm.738994012797004&type=1

vi faccio vedere alcune pagine.... mi piacerebbe, se ne avete voglia, che mi scriveste anche 2 parole con il vostro parere....



il journal è scritto dietro in italiano e privato....


non ho usato un raccoglitore fisso, ma avanzi di carta, cartoncino, pastrocchi precedenti ecc
e li riunisco in un post bound a fisarmonica.


paper doll snodabili


la mia solita bambolona









per ora basta, altrimenti annoio, intanto queste sono le prime 8 settimane.
Grazie in anticipo a chi avrà avuto la pazienza di leggermi e a chi mi lascerà un commentino...

mercoledì 4 dicembre 2013

GRANDI DONNE: Gae Aulenti (accadde oggi: 4 dicembre 1927 Nasce Gae Aulenti)

Gae Aulenti nasce a Palazzolo della Stella, in provincia di Udine, nel 1927 in una famiglia benestante di origini calabresi. Fin da giovanissima, negli anni della guerra, è impegnata attivamente in politica: antifascista, dopo la guerra si iscrive al PCI e scrive su un giornale partigiano di Biella. Esce dal partito comunista nel 1952, allorquando viene a conoscenza «dell’antisemitismo di Stalin» Nel 1954 si laurea al Politecnico di Milano. La Milano degli anni Cinquanta fa da sfondo alla sua formazione: l’architettura italiana è concentrata sul recupero storico-culturale del passato in relazione all’ambiente circostante; un percorso che si attua prima col neorealismo e poi dà vita alla corrente del neoliberty.«Credo che il luogo sia innanzitutto un fatto concettuale- scrive Gae Aulenti- cioè un fatto di cultura: infatti se si opera a Parigi, a Barcellona, a Milano o a Roma, le condizioni culturali sono diverse. Capire queste diversità, e conoscerle, diventa, per chi si accinge a progettare, una necessità, in quanto si deve operare in continuità con la tradizione di un luogo» [Aulenti, 1996, p. 13]La giovane Aulenti, insieme ad altri architetti e designer esordienti, aderisce immediatamente al neo-liberty realizzando, attraverso un utilizzo figurato delle forme, sia gli allestimenti per la XIII Triennale di Milano del ’64, sia svariati arredamenti durante gli anni Settanta.Dal 1960 al 1962 è assistente del professor Giuseppe Samonà presso la cattedra di Composizione architettonica all’Istituto universitario di architettura di Venezia; dal ’64 al ’69 ricopre lo stesso ruolo presso la cattedra di Elementi di composizione architettonica del professor Ernesto Nathan Rogers alla Facoltà di architettura del Politecnico di Milano. Sempre con Rogers che, da un punto di vista professionale, Aulenti considera un “padre”, dal 1955 al 1965, Gae collabora nell’ambito della redazione di “Casabella”, rivista da lui diretta.A partire dal 1960 fa parte dell’Associazione disegno industriale (ADI), di cui sarà vice-presidente per il triennio 1966-69; nel 1966 è Art Director del Centro Fly Casa a Milano; dal 1974 al 1979 fa parte del comitato direttivo della rivista “Lotus International”; dal 1977 al 1980 è membro del comitato esecutivo della Triennale di Milano. Nel 1984 viene nominata accademico corrispondente dell’Accademia romana di S. Luca e nel 1988 accademico nazionale. Nel 1995 viene nominata Presidente dell’Accademia di Belle arti di Brera.Come designer per l’industria ha realizzato serie di mobili per Poltronova, Knoll e Zanotta, oltre che serie di lampade per Artemide. L’idea di prodotto industriale che Gae Aulenti ha fatto propria, e che caratterizza ormai il design italiano, consiste nel realizzare prodotti coi quali il consumatore possa stabilire sia rapporti funzionali, sia affettivi e letterari: l’oggetto dunque ha una sua vitalità al di là della sua specifica efficienza, in grado di catturare e conquistare i propri utenti, di comunicare con loro.Nel 2005 ha fondato la Gae Aulenti Architetti Associati, con sedi a Milano, Barcellona e Parigi.

«L’architettura nella quale mi piacerebbe riconoscermi deriva da tre capacità fondamentali di ordine estetico e non morale. La prima capacità è quella analitica nel senso che dobbiamo saper riconoscere la continuità delle tracce urbane e geografiche sia concettuali che fisiche, come essenze specifiche dell’architettura […]. La seconda capacità è quella sintetica cioè quella di saper operare le sintesi necessarie a rendere prioritari ed evidenti i principi dell’architettura, in grado di contenere qualsiasi variazione e cercando di allontanare così dal progetto quel tanto di arbitrario che esso naturalmente possiede. La terza capacità è quella profetica, propria degli artisti, dei poeti, degli inventori. Se la tradizione di una cultura non è qualche cosa che si eredita passivamente, ma qualche cosa che si costruisce ogni giorno, questa terza capacità non può che essere una aspirazione. Una aspirazione a creare un effetto di continuità della cultura, a costruire le sue forme e le sue figure, con un contenuto personale e contemporaneo.» [Aulenti, 1996, p. 17]



Per ricordare la Aulenti Google sceglie la famosa lampada-pipistrello.