lunedì 3 ottobre 2011

3 ottobre 2011 lunedì

Italiano, la lingua più bella del mondo, così maltrattata!

Forse ho un animo censorio che non conoscevo in me, ma mi dispiace immensamente ( a me che non ho avuto la possibilità di fare gli studi che avrei voluto e che cerco di migliorarmi giorno dopo giorno) sentire e leggere la nostra dolce e bella lingua maltrattata sempre di più.
La lingua italiana ha impiegato quasi tutti i 150 anni della nostra unità per unire un paese che parlava tantissime lingue e dialetti, adesso che l'unità dell'idioma c'è, la stiamo distruggendo giorno dopo giorno.
E' una riflessione la mia, che sicuramente non è condivisa da molti, ma che vorrei approfondire magari con il vostro aiuto.
Dalla pubblica amministrazione alla scuola, dalla sanità alla giustizia, dalla religione alla sicurezza, dal lavoro alla pubblicità, ci affanniamo a comunicare con decine di idiomi diversi, anziché chiedere ed esigere la conoscenza della nostra lingua nazionale.
Oltretutto, se ci pensiamo bene, l'italiano è la certezza che ci è rimasta di una società offesa e tradita dal rischio di estinzione a causa delle conseguenze del multiculturalismo sul piano della perdita dei valori comuni e condivisi. La conoscenza della nostra lingua deve essere un obbligo, non un optional.È quindi ridicolo che ci si scandalizzi se l'Unione Europea e le Nazioni Unite declassificano l'italiano, quando sono gli stessi italiani i primi a non conoscerlo.Esistono ancora forme di analfabetismo diffuso, soprattutto nel Sud Italia e qui torniamo alle carenze della scuola e, non scandalizziamoci, all'abbandono dell'istruzione in età molto precoce.
Ma se non crediamo noi stessi nel valore della nostra lingua, perché dovrebbero impararla e utilizzarla gli stranieri?

1) l'esagerato uso di parole straniere, soprattutto inglesi/americane, che il più delle volte non sono assolutamente necessarie. Per carità il mondo è diventato piccolo e noi poveri ignoranti che non conosciamo l'inglese siamo degli "analfabeti", e quindi capisco quando ci sono termini tecnici intraducibili nella nostra lingua, ma non lo concepisco quando i termini italiani sono lì a portata di mano e suonano così bene.

2) ogni volta che, ascoltando la radio o soprattutto la tv, sento errori grossolani come la coniugazione del congiuntivo, sobbalzo e mi chiedo: la tv è stata importantissima nell'insegnamento della lingua italiana e adesso paghiamo fior di giornalisti, opinionisti e quant'altro per creare un popolo di analfabeti?

3) il web. La più grande rivoluzione degli ultimi anni in fatto di comunicazione, è un mezzo assolutamente straordinario e ne approfitto a piene mani con entusiasmo ma non riesco a sopportare
i tantissimi strafalcioni linguistici. Alcuni sono abbastanza imbarazzanti; mancano accenti, oppure ci sono nelle parole in cui non vanno messi, vedo doppie sbagliate (una delle piu' belle che ho letto e' "stassera") o mancanti. Questo per non parlare del lessico da dimenticare (o meglio, dimenticato"!) o di forme orrendamente sincopate come "nn" al posto di "non" o "qlcuno" al posto di "qualcuno", o di altre atrocita', come "skizzo" al posto di "schizzo".... ma e' questo quello che insegna oggi la nostra scuola? Temo proprio di si, mi è capitato di ricevere email da persone laureate che scrivono in maniera atroce, l'errore più comune che ho riscontrato è l'uso dell' H, possibile che si possa giungere alla laurea senza sapere dove va messa e dove no?

4) sms. non sono contraria alle abbreviazioni da sms per "partito preso" o perche' non accetto le innovazioni. Non mi piacciono perche' rendono la lettura difficoltosa e, dove non c'e' reale necessita' di essere rapidi,  non danno un reale contributo ad una comunicazione efficace e non capisco la fretta che sta caratterizzando i rapporti umani.

Coloro che non la pensano come adottano la tesi dell'evoluzione e la dinamicità della lingua, e in questo sono assolutamente daccordo, ma evoluzione non significa fare errori grammaticali,  l'evoluzione è la nascita di neologismi, l'importazione di parole da altre lingue che da sempre hanno caratterizzato la crescita dell'italiano.
Certo da l'epoca di Dante Alighieri ne è passata di acqua sotto i ponti e non parliamo o scriviamo certamente come lui, quindi evviva l'evoluzione della lingua, un modo più moderno di esprimerci... il problema è che questa "evoluzione" rischia veramente di danneggiare l'italiano corretto. ma dipende solo da noi. certo che se uno impara l'italiano come si deve e poi usa lo spelling veloce solo per sms, e-mail e messaggi non formali, va bene.... ma se uno impara solo quel tipo di "italiano", allora stiamo messi male. Viva la semplificazione delle cose, ma abbasso l'ignoranza.
Forse in un momento come questo è chiedere troppo alla scuola italiana, ma se i nostri ragazzi non imparano bene la loro lingua come possiamo sperare che imparino bene le lingue straniere, assolutamente necessarie nel mondo di oggi. Un altro capitolo importante è quello relativo ai "dialetti", lo scrivo tra virgolette perché la maggior parte dei dialetti sono vere e proprie lingue che andrebbero assolutamente salvaguardate ed insegnate insieme alle tradizioni che vanno scomparendo giorno dopo giorno.

Accadde oggi: 1990 a soli 4 giorni dal 41° anniversario della divisione della Germania, viene proclamata la sua riunione. L'evento, previsto per dicembre, viene anticipato per la grave crisi economica della Germania Est.

1 commento:

  1. Ciao!
    L'argomento di oggi mi sta molto a cuore ed io la penso esattamente come te.
    Ho 24 anni e quando andavo a scuola avevo compagni che nei temi scrivevano in stile SMS, l'ho sempre odiato (per fortuna anche i professori erano del mio stesso avviso!).
    L'altro giorno ho letto un articolo in cui si dice che nel dizionario Zanichelli 2012 entreranno a far parte vocaboli come: "celodurismo", "fighettismo" e così via...
    Stiamo veramente facendo passi da gigante verso l'ignoranza nazionale e sembra che la cosa non interessi a quasi nessuno purtroppo.

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