sabato 22 ottobre 2011

21 ottobre 2011 venerdì

Buone maniere
avere ospiti

Chi riceve 1:
  • deve essere ben chiaro ed esplicito non solo sul giorno e l'ora, ma anche riguardo al tono dell'occasione, per permettere agli ospiti di vestirsi in maniera appropriata;
  • quando invita per la prima vola qualcuno conosciuto in casa d'altri, deve far intervenire anche coloro presso cui è avvenuto l'incontro;
  • invita sempre ambedue i componenti di una coppia, a meno che non si tratti di un pranzo di lavoro;
  • neppure durante la visita più informale di amici intimi, tiene le pantofole ai piedi, sceglie però i più semplici dei suoi capi eleganti per non offuscare gli ospiti, ma dimostra di festeggiarli, cambiandosi abito;
  • provvede a raggruppare persone affini per posizione sociale ed educazione, ma non che esercitano tutte la stessa professione, o con le medesime abitudini di vita: la conversazione risulterebbe noiosissima;
  • non  invita insieme persone notoriamente (e faziosamente) di opposte fedi politiche, o che hanno litigato, o ex coppie;
  • esilia senza pietà gli amici a quattro zampe in una zona della casa inaccessibile agli ospiti;
  • sa bene che non deve pretendere di divertirsi a casa propria, perché i suoi doveri di padrone di casa non glielo consentono;
  • se non ci sono domestici, anche assoldati per l'occasione, tocca al marito accogliere gli ospiti sulla porta di casa, appendere i cappotti degli uomini e invitare le signore a lasciare i propri sul letto della camera matrimoniale. La moglie li attende e dà loro il benvenuto in salotto, fa le presentazioni, rivolge a ciascuno qualche domanda sulla famiglia o sul lavoro, per fornire spunto alla conversazione successiva, ma senza dare l'impressione di un vero e proprio interrogatorio;
  • in attesa della cena offre gli aperitivi man mano a chi entra, non chiede mai "che cosa volete?", sembrando così di sollecitare un cortese rifiuto, ma avrà preparato piatti con olive, salatini e quant'altro, e bevande di vario tipo, offrendo la scelta tra quanto disponibile;
  • deve cercare di "pilotare" la conversazione in modo da farla diventare generale e permettere a ciascuno degli ospiti di parteciparvi;
  • se qualcosa nell'organizzazione non va cerca di rimediarvi senza dare nell'occhio, se non può fare nulla, lo ignora;
  • a meno che nell'invito fosse già stato definito il programma (giochi di carte, ascolto di musica), non impone a nessuno un certo tipo di passatempo, nè obbliga ad ascoltare musica a tutto volume, ma al massimo offre un sottofondo piacevole che non si imponga sulla conversazione e non costringa ad alzare la voce;
  • l'ospite che manifesta l'intenzione di accomiatarsi, si aspetta una risposta tipo: "Ci lascia già? Non può fermarsi ancora un pò?", ma sarebbe infastidito da maggiori insistenze; 
  • al momento del commiato, il marito accompagna all'uscita chi se ne va, lo aiuta ad indossare il cappotto, lo ringrazia per essere venuto, e resta sulla porta fino abbia iniziato a scendere le scale, o sia entrato in ascensore, la moglie si unirà a lui solo per salutare l'ultimo ospite che se ne va;
  • non permette che si sparli o si rida alle spalle di chi si è appena allontanato: se accade, cambia subito argomento.

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